Una lettura del Lachete di Platone


 

Il Lachete fa parte dei dialoghi giovanili di Platone, quelli di cui spesso si dice che rappresentano la figura di Socrate in maniera piuttosto fedele, cioè senza farne il portavoce di elaborazioni teoriche la cui paternità spetta a Paltone (come accade ad esempio ne La Repubblica). Io non ho comunque scelto di commentarlo da questo punto di vista, cioè per distinguere quel che va ascritto a Socrate e quel che va ascritto a Platone, bensì perchè offre un'ottima occasione per ragionare sia sulla pratica filosofica, cioè su che cosa significhi dedicarsi alla filosofia, sia sull'etica, cioè sull'interrogazione filosofica delle cose umane.

Con la parola "filosofia" indichiamo una pratica di pensiero che si sarebbe conservata e riprodotta, senza variazione sostanziali, dall'antica Grecia ai giorni nostri? C'è di che dubitarne, ma la pratica di pensiero che Platone ha rappresentato nei suoi dialoghi come propria di Socrate ha costituito un riferimento autorevole, positivo o negativo, per quasi tutti coloro che, dopo, hanno preteso di pensare filosoficamente: da qui l'interesse e l'importanza di delucidarne le caratteristiche. Il Lachete non consente di analizzarle tutte, ma ne esemplifica alcune molto significative che ho cercato di evidenziare.

Cicerone dice che Socrate ha ricentrato l'interrogazione filosofica sulle cose umane, là dove prima era diretta innanzitutto al cielo e alle questioni di filosofia della natura. Questo ha portato molti a indicare in Socrate il primo "filosofo morale", ma questa formula può essere tanto illuminante, quanto fuorviante. Diventa fuorviante se in essa impieghiamo l'accezione moderna di "filosofia morale", quella per cui l'etica riguarda i principi che dovrebbero orientare le azioni e la vita del singolo individuo, mentre spetterebbe alla politica di occuparsi della vita collettiva. Quella formula risulta invece illuminante se diventa l'occasione per ridefinire che cosa sia la filosofia morale alla luce del tipo di riflessioni e interrogazioni sviluppate da Socrate: allora diventa chiaro che l'etica non è separabile dalla politica e che il senso dei cosiddetti problemi morali (nel caso del Lachete, ad esempio, si dice che è dedicato al problema di definire che cosa sia il coraggio) appare solo qualora li collochiamo sullo sfondo della polis e delle questioni che la interrogano. Mi sono soffermato particolarmente su questo punto nel video.

Per leggere il Lachete, nella traduzione di Giuseppe Cambiano, cliccare qui.


Commenti

Post più popolari